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SEDATAVO?!
L'ultima mezzora del Genoa, in superiorità numerica, mi ha fatto venire in mente la battuta che conclude l'indimenticabile gag tra Gene Wilder e Martin Feldman in Frankenstein Junior, impegnati a cercare di sedare il mostro imbizzarrito.
Viene espulso Ribery e il Genoa inspiegabilmente si spegne, addormentando il ritmo.
Sono atteggiamenti, questi, che poi inducono l'arbitro a non darti rigore a tempo quasi scaduto. Ormai sappiamo che i tempi supplementari con la Fiorentina non ci dicono bene.
Il Genoa comincia gestendo il palleggio con disinvoltura e cercando più spesso che in passato inserimenti in area e verticalizzazioni. Zappacosta imperversa sulla sinistra, ma non riesce quasi mai ad essere realmente pericoloso per il suo intestardirsi a mettere giù il cuzun (la testa, in bergamasco) e a portare palla anziché smistarla. Però al 13° gli riesce un cross un po' lungo sul quale si precipita Scamacca, che in acrobazia serve a Destro il solito rigore in movimento.
Il vantaggio è un po' casuale, ma non immeritato.
La Viola tenta di reagire con i suoi elementi più tecnici e dopo una lunga serie di attacchi che intasano la nostra area, arriva al pareggio.
Un pareggio strano. Una palla in area che sembra innocua, ma Radovanovic sta pensando ad altro e non chiude su Vlahovic, che si ritrova tutto lo spazio per mettere una palletta beffarda sul palo lontano.
La partita rimane in equilibrio nel resto del tempo e anche a inizio ripresa, finché viene espulso Ribery per una brutta entrata su Zappacosta.
E qui succede l'impensabile. Il Genoa si spegne, al punto che non sembra più partita vera. Palleggio infinito a centrocampo, nessun cambio di ritmo, scarsa qualità nelle giocate ai limiti dell'area avversaria, aperture sulle fasce vanificate dalla propensione di Ghiglione a crossare addosso agli avversari e di Zappacosta a incaponirsi nelle giocate personali.
Va più vicina, se non al gol almeno al brivido del gol, la Fiorentina su palle inattive che non il Genoa nell'assedio a ritmi narcotizzanti, senza nemmeno un'idea o un rimpallo fortunato.
Nell'unica occasione, capitata a Zappacosta su liscio di Venuti, il tiro di sinistro è da dimenticare.
Ballardini ha provato a inserire qualità con Zajc, Pjaca e Melegoni, ma non c'è stato nessun miglioramento.
Nel finale è sbucato dal nulla un rigorino da VAR su Zappacosta. Erano i minuti di recupero e l'arbitro ha deciso che il Genoa non lo meritava e che il pareggio era il risultato più giusto.
Non ci si dovrebbe comportare così, ma francamente non posso dargli torto.
Unica soddisfazione: alla vigilia della Resurrezione, il Genoa specialista nel risuscitare i moribondi stavolta non l'ha fatto. Si è limitato a servirgli un brodino.
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