edoardo777
Ciao Edoardo.
Prima di ogni altra cosa,desidero ancora una volta complimentarmi per questo ed altri tuoi post,così come degli interventi sul tema di Massimo e degli altri.
E’ sempre una discussione di livello su questo muro, intelligente e mai banale, insomma un piacere,con argomenti che i noti scribacchini si sognano o forse neppure li sognano.
Dagli spunti letti,offro anch’io qualche riflessione.
“. Ora è chiaro che sono in difficoltà, perché è difficle spiegare come mai, dopo il cambio dell'allenatore contro cui giocavano, non sono ridiventati fenomeni.”
Come li definiamo? Calcisticamente ignoranti,in malafede o,più probabilmente,entrambe le variabili?
Voglio dire comunque che questo gruppo,costruito maluccio, è,penso,in grado di raggiungere i play off. Considerato il livello della B,con tre innesti di qualità (non alla Criscito) potrebbe anche raggiungere il secondo posto.
Detto questo sul presente,ed anche se tutto il meglio accadesse quest'anno, rimangono una campagna acquisti estiva ed una squadra mediocri.
Dopo le ultime due partite,al di là di una dose di culo che però deve essere messa tra i fattori non razionali,ma trascendentali, mi si è rafforzata un’idea che avevo da tempo e che ho anche scritto,ovvero che Blessin abbia ottenuto,senza dare “spettacolo”, il massimo possibile di punti che il Genoa poteva ottenere con la base di partenza data. Così come fece lo scorso anno,dopo i sei gol di Firenze,cioè una rincorsa finita male per un pelo,agli ultimi metri.
Pertanto,senza né mitizzare,né incensare quest’allenatore, si sono spesso confusi i suoi errori specifici,di dettaglio,che tutti,più o meno, fanno, con elementi sostanziali per lo sport ed il calcio professionistico,cioè il risultato,i numeri,la concretezza nel tentare di risolvere problemi ed il metodo per affrontarli.
Dalla prima partita dopo Firenze,si è vista una sua impronta,che portò,mi pare,nove pareggi di seguito.
Rapportando a quest’anno, è riuscito a sminuire buchi e difetti della rosa,che non erano evidenti solo ai famosi assertori della “corazzata”.
Mi si è anche rafforzata l’idea che i calciatori non gli abbiano remato contro,almeno non più di tanto,cioè al punto di voler perdere per farlo esonerare.
Le prestazioni di queste due partite di Coda,Aramu,Puskas,Sabelli,Strootman,per fare degli esempi,sono state come quasi sempre mediocri,se non peggiori delle precedenti.
Riguardo Gilardino non so dire nulla,né le sue doti,né le sue potenzialità future.
Noto solo che i suoi minimi mutamenti non hanno portato nulla sul piano del gioco (rispetto all’impronta di Blessin l’anno scorso), delle occasioni costruite ed un peggioramento dietro, in quanto ad occasioni subite dagli avversari.
Infatti,differentemente da te,penso che con quel sistema Blessin si coprisse le spalle,in quanto difficilmente,anche giocando male,le avversarie hanno avuto occasioni,in quanto la fase difensiva iniziava nella metà campo altrui,e la lentezza e/o i limiti dei nostri difensori emergevano poco.
Un allenatore alla Ranieri,a mio avviso,al di là di un po’ di esperienza in più nella gestione del gruppo, porterebbe ben poco in più rispetto a Gila. Infatti gli schemi classici,funzionano sempre in base agli uomini a disposizione ed alla completezza della rosa,ma difficilmente portano valori aggiunti se non nella gestione/compattezza del gruppo.
“L'accanimento con cui tanta gente, a campionato in corso, ha remato contro, augurandosi nemmeno tanto nascostamente che il Genoa giocasse male o perdesse per alimentare la campagna anti-Spors, mi fa sorgere una domanda.
Da un punto di vista sociologico (e neutrale) cosa è più importante per il tifoso? Che il Genoa vinca o che il Genoa rimanga il centro esclusivo dei suoi interessi? “
Riflessione e domanda eccellenti ed interessanti.
Penso che il tifoso medio,come il cittadino medio, sia da distinguere rispetto ai giornalisti/opinionisti, nostrani e foresti.
Su questi ultimi,ricordo e condivido le parole di Gaber in “Io se fossi Dio”
“…Io se fossi Dio
Maledirei davvero i giornalisti
E specialmente tutti
Che certamente non sono brave persone
E dove cogli, cogli sempre bene
Compagni giornalisti avete troppa sete
E non sapete approfittare delle libertà che avete
Avete ancora la libertà di pensare
Ma quello non lo fate
E in cambio pretendete la libertà di scrivere…
…Come siete coraggiosi, voi che vi buttate
Senza tremare un momento
Cannibali, necrofili, deamicisiani e astuti
E si direbbe proprio compiaciuti…”
e non aggiungo altro.
Ma il tifoso medio non ha interessi nascosti e mestieri da svolgere.
E’ chiaro che vorrebbe vedere il Genoa vincere. Il tifoso ha solo questo interesse.
La passione fa aspirare all’utopia (miglior risultato).
Il problema sta nel pensiero libero e nella psicologia di massa,ovvero la ‘mente di gruppo’: la psiche del singolo si annulla e viene assimilata a quella del gruppo che fa sentire, pensare e agire in un modo completamente differente da quello in cui ogni persona si sentirebbe, penserebbe e agirebbe se si trovasse da sola o avesse la possibilità di riflettere con altre voci,di eguale o maggiore autorevolezza percepita.
Non è la semplice somma delle menti di tutti i singoli,ma è una volontà autonoma che agisce influenzata prevalentemente su emozioni forti (appunto passioni) e slogan a discapito della logica e della razionalità, diventa facilmente eccitabile e viene portata dai pifferai a favorire i fini diversi anche dai propri reali interessi.
L’emozione era ed è la riconquista veloce della A che,al di là delle battute della proprietà, sarebbe stata comunque una pretesa.
L’irrazionalità è il non comprendere,ad esempio, che un Coda,al di là della bontà o meno del suo acquisto estivo, non è mai stato e non potrà mai essere un Milito o un Di Vaio e così gli altri.
L’irrazionalità è non confondere un gioco non spettacolare con l’incapacità di un tecnico.
Una squadra di calcio non fa manifestazioni alla Harlem Globetrotters (peraltro impossibili con i nostri protagonisti),ma deve ottenere un risultato nel torneo che sta giocando.
Il pifferaio, che invece ha i suoi interessi focalizzati sul Genoa (senza il quale non esisterebbe né lui,né il piffero),crea un nemico,un ostacolo all’utopia,focalizzato su una o più persone.
Tolte quelle, promettono i pifferai,avremo le magnifiche sorti e progressive.
Esiste anche una cancellazione di una memoria condivisa,ovvero quante volte nella piccola storia dei genoani i pifferai hanno additato,perseguito ed ottenuto il colpevole di turno e quante volte hanno sbagliato,hanno fatto il “male” del Genoa e dei genoani?
Scrive,rispondendoti,Quattromazzi:
“Gli assassini, al netto del becchime con cui saranno ripagati al compimento dell’opera, stanno lasciando qualche traccia al riguardo e non confonderei il Presidente di rappresentanza tra i mandanti perché trattasi, nella mia interpretazione, del basista.”
Senza dubbio. Ma il problema principale non è neppure lui.
La domanda di fondo è perché è gli è stata data quella carica onoraria e perché dall’onore è passato al fare,all’incidere.
Il medico dell’ex-cavaliere e l’amico dell’ex-proprietario è li’ per caso,perché genoano noto,per errore?
E qui torniamo al vertice,alla proprietà,alla testa che comanda il resto del corpo.
Il basista è stato un errore oppure è voluto,è la testa di ponte per interessi extra-calcistici in Italia,a Genova,a Milano dei 777,e lì deve stare ed agire per volontà degli stessi proprietari?
Qualcuno,giustamente,potrebbe ricordarmi che i 777 stanno investendo nel calcio e non solo nel Genoa,con acquisti e partecipazione in Società storiche,
Verissimo. Certamente hanno interesse a gestire al meglio queste Società,compreso il Genoa.
Ma cosa significa per loro il “meglio”.
Mi spiego.Se l’interesse è esclusivamente calcistico,per cui risultati,stadio,campi d’allenamento, merchandising,sono gli unici obiettivi,la mission, nell’anno trascorso hanno commesso errori,ma si può sperare ne abbiano fatto tesoro.
Se invece le squadre di calcio costituiscono un mezzo per introdursi nei vari luoghi in cui sono entrati,è un po’ diverso,sia in termini di investimenti,che di obiettivi sportivi,al di là delle parole pronunciate pubblicamente e delle promesse iniziali.
Quest’ultima ipotesi,per concludere,non deve necessariamente essere drammatizzata.La loro sarà comunque una gestione nettamente diversa dalla proprietà precedente.
Credo però che le nostre speranze ed i nostri obiettivi sul Genoa dovranno ridimensionarsi,come anche le speranze di veder tagliare definitivamente le costanti e storiche infiltrazioni dell’ambientino malsano e bastardo che da sempre vive ed incide sulle spalle del Genoa.
Comunque attendiamo ancora un po’ di tempo,vediamo le scelte,e poi tutto sarà chiaro.
In alto i cuori!