Di questi tempi, da genoano, pensare al calcio è impresa veramente ardua. La pochezza schierata dai nostri contro le barricate avversarie equivale a ingurgitare tonnellate di bromuro chiedendosi, una partita via l’altra, chi cazzo me lo fa fare.
Ma a preoccuparmi è altro: mi torna in mente un post di Nemesis, colpevolmente non conservato come avrei dovuto, dove si interrogava sulla malinconia nel considerare se il salvataggio dei 777 sia stato effettivamente un bene.
Troppo grande e durevole lo sfacelo imposto al nostro ambiente dal delinquente per ripartire da una banale retrocessione. Troppa gente compromessa nell’anima che non meriterebbe di ripartire come niente fosse.
Il ricordo sfumato di quelle parole, almeno nel significato che diedi io nel leggerle, mi torna in mente giorno dopo giorno, ora dopo ora. Un tarlo.
Soprattutto dopo aver maturato, con sofferenza, la consapevolezza di come l’isteria collettiva e l’atavica incapacità nel distinguere un lestofante da una brava persona o di individuare cosa rappresenterebbe davvero il nostro interesse, alimenta il comportamento di personaggi capaci in qualche modo di governarci.
Ho letto in questi giorni citare Galliani come esempio di competenza calcistica, di come si dovrebbe gestire il Genoa. In spregio a quanto tale personaggio ha rappresentato durante tutto il vergognoso ciclo preziosiano.
Non interessa il pubblico ludibrio e non cito l’estensore di cotanta enormità, ma solo immaginare possa essere stato proposto il concetto da chi commenta le nostre vicende, il fatto non venga civilmente disprezzato dai genoani, che la maggioranza dia ragione a certi fenomeni da baraccone, mi basta ad affermare che Massimo avesse ragione.
Meritavamo di fallire!
Senza alcun dubbio dal momento in cui bisogna rifugiarsi sul muretto per respirare un minimo di buon senso, di memoria storica, di ribellione nel vedere gli ex dipendenti e sodali pontificare su quanto andrebbe fatto e disfatto in Società. Se la stanno riprendendo.
Mi viene da sputare allo specchio per non essermi, come avrei dovuto, incazzato da subito (un solo minuto rappresenta imperdonabile ritardo), per la nomina di un sodale di determinati personaggi come Presidente del Genoa.
Infatti hanno impiegato pochi mesi per uscire dai tombini. Hanno addirittura il coraggio di additarci come incompetenti; torneranno molto presto a definirci “nemici” del Genoa.
La c(or)azzata è già sfumata nei loro articoli, si è passati immediatamente a Spors e si arriverà prestissimo a Miami se non accetteranno di mettersi in mano a chi di gradimento.
Sia ben chiaro, a caratteri cubitali: dei singoli professionisti interessa un cazzo!
Si ambirebbe ad una gestione limpida, coerente nel rifiuto di determinate logiche che ci hanno (già) distrutto. A ricostruire il patrimonio della Società cancellando duecento milioni di macigni sul nostro futuro che VOI avete contribuito ad accumulare.
Non sono gli errori il problema, ma il segno delle decisioni giuste o sbagliate che siano.
Per un modello emancipato da chi vorreste elevare come salvatore della patria aspetterei cinque anni in B piuttosto che tornare in A per allenare, come stato fatto, una mezzala come terzino su indicazione dell’allenatore del Milan in previsione del mercato successivo, senza peraltro guadagnarci nulla se non il fallimento tecnico.
Ce la siamo cavata a buon mercato e, purtroppo, con infinita tristezza, tocca ammettere non sia stato probabilmente un bene.