Brasile favoritissimo.
Certo. Portato di peso come sempre dal business delle tre righe sulle magliette e dal battage della FIFA per un calcio senza drammi e senza pathos, l'esatto contrario dello spirito genoano. Sono riusciti, con un gol regolare annullato alla prima e due rigori negati alla terza del girone eliminatorio, a far fuori l'Uruguay per non infastidire le merde verdeoro e farli passeggiare con una Corea addomesticata. Con Blatter e il pedofilo Havelange il Brasile aveva un accordo per sorteggi pilotati, per cui non doveva incontrare le sudamericane prima della semifinale. Ora il veto vale solo per l'Argentina, ma se si profila l'Uruguay provvede ancora il sistema.
Bravi. Sono riusciti a portare avanti Cristiano Ronaldo, Messi, Mbappé, Modric e Neymar. Adesso speriamo che siano contenti e la smettano di pilotare. Ogni volta che guardo il mondiale odio sempre di più il calcio da fighette superprotette, tessera del tifoso, volemose bene, ola sugli spalti, non disturbate i prediletti del Signore e via dicendo. La FIFA vuole quella cosa lì, asettica e profumata. Se è così, preferisco il balletto e la figa.
Tornando seri. Dal punto di vista del calcio giocato, niente di nuovo, a parte i 60 minuti di 325 della Germania, incantevole ma incapace di trasformare in gol 24 occasioni. Le stelle: Guardiol, Kudus e Bellingham. Kudus eliminato.
Per fare la finale con i marziani della Francia, l'Olanda dovrebbe battere Argentina e Brasile. Dura.
Domani speriamo nella Svizzera e nel Marocco.