Questa volta i km occorre moltiplicarli per due.
Finiti i tempi in cui dovevi uscire 10 minuti per correre a perdifiato in Borgo Incrociati,imboccare quel tunnel che sembrava non finisse mai,e salire quasi al volo su quel treno per Milano sperando che giungesse a Brignole con non più di 10 minuti di ritardo,per non perdere l'ultima coincidenza utile per Santa Lucia,in tempo giusto per timbrare,dopo quasi 6 ore di treno,il cartellino prima delle fatidiche 23 per l'ennesima notte dopo il Genoa.
Oggi i chilometri sono anche quelli che partono dalla Toscana e vanno su per la dorsale Adriatica,in un treno che denominano Freccia,ma che non è tanto diverso dai vecchi e logori Intercity.La infomobilità ti avvisa che il ritardo è contenuto,che il treno recupera e che le 5 ore di tragitto forse non saranno 6,che fermarsi anche a Campiglia Marittima è sempre un bel vedere.
Nell'attesa che arrivino le prime ore del pomeriggio con il fagottino di focaccia pronto ,un giro per Genova è d'obbligo.Caricamento mi ricorda sempre più Napoli,Sottoripa vagamente tratti di Spaccanapoli e San Lorenzo San Gregorio Armeno.
Focacceria a destra e a manca in cui c'è solo l'imbarazzo della scelta,la pioggia sottile non infastidisce più di tanto come quelle zone in cui praticamente sei in compagnia di soli uomini di colore,dove le bancarelle ti fanno sembrare di essere a Piazza Garibaldi di Napoli,compreso o'cuoppo di pescetti.
A differenza di tanti anni fa Genova brulica di turisti da ogni dove,è più viva e operosa,comitive di giovani gioiosi a rimpolpare e ringiovanire una popolazione cittadina tra le più anziane di Italia proprio come il Genoa 1893.
La Fiera del Libro e il Palazzo Ducale sono un bel connubio malgrado il tempo non dia squarci di cielo in questo uggioso venerdì di Maggio.
"Benvenuti nella città del Genoa cfc" è il miglior biglietto da visita per tutti,anche se mi aspettavo una città e balconi più imbandierati di quelli che ho visto.
Il treno dalla Toscana è arrivato in contenuto ritardo e gli assaggi delle varie fugasse sono l'aperitivo imprescindibile e il tappeto rosso da srotolare se si vuole dare il miglior benvenuto.
Odio da sempre i ritardi,detesto le attese alle fermate dei bus e quindi dopo docce riparatorie e riconcilianti,è tempo di vivere l'atmosfera della città che si prepara per la parte che gli compete alla risalita nella Massima Serie.
Lascio la agenda virtuale degli appuntamenti cronometrici con vecchi e nuovi Amici e mi dedico a quello che ho sempre desiderato:Andare allo Stadio a vedere il Genoa in pieno stile e modus operandi di Padre in Figlio.
Il portiere o pseudo tale mi dice che lui è Interista e non sa delle altre squadre perchè "tutto intorno è un contorno".Poi quando registra la mia città di nascita e quella di residenza ha un sussulto,si desta.
"Nella seconda non ci vivrei mai" ,nella prima mi ricorda Preziosi , lo stesso che fa un occasionale genoano incrociato tra i carrugi quando adocchio un negozio di abbigliamento sportivo,con in bella mostra una maglietta del mio amato River.
"Eh belin della stessa città di Preziosi".
Al cinquantanovesimo riferimento,come un calciatore che ha subito sette falli senza che il suo avversario venisse mai ammonito,reagisco con un poderoso fallo di reazione verbale.
"Però quando Preziosi vi ha tolto dal fallimento eravate tutti Avellinesi e volevate organizzare le comitive di pullman per andare ad Atripalda in pellegrinaggio .
E pure quando vi ha portato fior di giocatori abituati ai Mengo e D'Isanto,non è che lo contestavate più di tanto.
Eravate belli,contenti e Preziosiani.
O mi sbaglio?"
Con la consapevolezza che sono l'Ultimo degli Avellinesi a tifare Genoa ,lo salutò leggermente adirato.
Borgo Incrociati è tutta imbandierata e i piccoli gruppi di tifosi rigorosamente in rossoblù cominciano a fare capolino.Un piccolo locale espone fuori una lavagnetta con su scritto:
"Only One Year😛izzette a 4 euro."
"Belin"mi sovviene, "nemmeno a Campo Santa Margherita il sabato sera"
Belli i tempi in cui il cui Grifondoro mi offriva un menù fisso a 7 euro pochi metri dietro.
Vedo l'ingresso del pullman del Bari da dietro i Distinti dove all'interno si vendono magliette e adesivi in pieno stile bancarelle Piazza Mercato di Napoli.Entrano i tifosi del Bari nel loro settore che pensavo fosse chiuso e sembrano ,tutti vestiti in nero,squadristi fascisti pronti ad entrare in azione.
Cantano sempre vero ,ma sono canzonette peggiori del Festival di Sanremo anni 50 su campi polverosi di Serie C.
Un signore davanti a noi,forse per lo stress e la tensione ha un mancamento,sbianca e sviene ,poi si riprende ma è già sulla lettiga pronto per l'ospedale.
Al nostro fianco un gruppo rumoroso di Aficionados di Criscito con tanto di magliette celebrative "Grazie Mimmo",mi fa pensare di essere su Scherzi a parte,ma non è così.
Un altro nel secondo tempo,nell'intento di fare sceneggiate e spettacolo gratuito al primo stop sbagliato di Entusiasmo Ekuban,scappa via per poi non tornare più quando il Ghanese incrocia nell'incrocio.
Saluto il mio amico Coma e suo figlio ed è già tempo di striscioni goliardici nella Nord,la cosa più simpatica e originale che si potesse vedere anche da lontano,compreso lo striscione "Giù le mani dalla Sampdoria",che solo un telecronista inetto non poteva capire.
Il tempo della farsa finale,con l'entrata di Mimmo,con un rigore modello Bari tutto il campionato,il gol ,la vittoria platonica,la sfilata finale alla Wanda Osiris,che Big Ben dice stop.
Principe è lontana da Marassi ma la serie A prossima fa da carburante malgrado le levatacce e le centinaia di km sul groppone pesano pure sulle giovani età.
Il sabato sembra domenica e un caro Amico Gir ,colui che mi ricordava che il mio primo post sul Muretto lo firmai con nome e cognome in pieno stile ridicolo,ci ospita per un pranzo tipicamente genovese ma dalla ospitalità napoletana.
Bus e treni stanno per ripartire per le rispettive e lontane destinazioni.
Il mio di treno che doveva passare per Pavia si ritrova a Piacenza,ma quello da porta Garibaldi a Venezia senza stop è come lo Starship di Musk.
Frugo nella borsa alla ricerca del badge,sono le 22.30 tra poco devo timbrare e devo ancora cambiarmi per l'ennesima notte in Hotel.
E invece no,quel tempo è finito ed è passato come il Genoa che ha lasciato e abbandonato la serie B.
Ed è tutto davvero un'altra storia.
IannA