Oggi pomeriggio esco presto dal lavoro e passo a prendere il piccolo a scuola. Torniamo a casa, raccattiamo sciarpa e maglietta, infiliamo nello zaino un po' di cose (acqua, merendine, biscotti, kway, ombrello, biglietti, macchina fotografica piccola), corriamo in macchina e partiamo.
Siamo in grande anticipo, sono le 16.30. Ma a Milano piove, seguo le indicazioni di Google, ma sbaglio all'ultima svolta prima della A7 e mi perdo una ventina di minuti. Va beh poco importa, da qui in avanti l'itinerario é tutto blu e dice meno di due ore.
Poco prima di Casei Gerola, un incidente ci tiene fermi 30-40 minuti. Cavolo, arriviamo giusti giusti. Non faccio in tempo a pensarlo che un cartellone indica un incidente con coda dopo Bolzaneto. Eh no! Porco doria! Mi sento con mia sorella e mio cognato. Esco a Bolzaneto e faccio i monti, passando da Pino Soprano. Arrivo a Molassana e posteggio. Nel frattempo mio cognato (doriano) mi aspetta per accompagnarci allo stadio.
Corriamo. Entriamo nei distinti lato sud, saliamo le scale per il secondo anello e sbam! Il campo, la Nord, che bello. Sono le 20.20. Ce l'abbiamo fatta.
Mio figlio resta di pietra. Troviamo per caso degli amici. E pure mia sorella (non ci avrei scommesso 10 cent).
Parte la canzone di Bresh, il cantico. È un tripudio. Io e mio figlio cantiamo, balliamo, saltiamo, lui gioca con la sciarpa, fa foto e fissa tutto. Sventola in continuazione la carta blu della coreografia. La partita scorre. Mandiamo qualche foto e video alla mamma rimasta a Milano con la bimba malata. Segna Sabelli con un gol alla Theo Hernandez. E Albert. Poi Eku. Chiude Criscito. Come un romanzo su rigore nel recupero sotto la nord, che sa un po' di wrestling, ma chissenefrega. Passano preti, suore, bare, sceicchi e chi più ne ha più ne metta. Mio figlio inizia ad essere stanco e chiede di tornare a casa. Guardiamo il saluto di Criscito e la premiazione. Andiamo alla ricerca di un foglietto rosso perché domani con le forbici e la colla ci facciamo qualcosa. Usciamo per tornare a casa. Mio figlio vede i due grandi grifoni blu su sfondo rosso dietro la Nord e mi dice, "Papà guarda due grifoni, come sono grandi". Facciamo in tempo a vedere un po' di corteo, qualche carro e si torna verso casa. Recuperiamo la macchina e poi veloci a letto dopo aver sgranocchiare qualcosa.
Prima di addormentarci mio figlio mi dice. "Papà quando fanno la prossima festa del Genova?" "Eh Giulio, spera di essere più fortunato di me, se no ne hai di aspettare di tempo 😂"
E gr🅰️zie per l🅰️ bell🅰️ ser🅰️t🅰️