Mister No
È qui la festa?
L'epica partita del Genoa contro l'Ascoli è soffocata da avvenimenti epocali. Va per la maggiore l''incoronazione di Re Carlo, personaggio noto ai più non tanto per le liturgie della monarchia britannica, quanto per le avventure dipinte da Villaggio e De André, col puttaniere che ritorna dalla guerra e lo accoglie la sua terra. A proposito di puttanieri fa clamore il video messaggio di Berlusconi, risorto al San Raffaele. Ma per 33mila debosciati non c'è cronaca né storia che valga quando scendono in campo i Grifoni rossoblu.
In un tifo vibrante si dipana la classica partita in cui si fatica a capire quale sia, delle due, la squadra di alta classifica. L'Ascoli mette in evidenza buone trame, ma al primo calcio d'angolo a favore il Genoa segna, con traversa colpita da Sturaro e tap-in, sempre di testa, di Bani. C'è anche un'occasione clamorosa per Strootman, che centra in pieno il portiere. Tutto il resto è accademia, con più di un'orecchia spalancata sul risultato di Modena, che infatti...
C'è voglia di festa, ma la fretta va evitata. L'importante è che la squadra stia nella partita, in questa partita, per arrivare in cima un passo dopo l'altro.
Entra Jagiello per Sturaro. Ma il Genoa inizia il secondo tempo col braccino corto. Per circa un quarto d'ora si susseguono errori in serie, mentre l'Ascoli alza i ritmi e sembra crederci. Un lampo di Coda, dopo una partita anonima, mette Gudmund davanti alla porta, ma il suo tiro incoccia sul portiere. Poi un calcio di punizione viene corretto da Dragusin in mezzo all'area, batti e ribatti e il pallone finisce sui piedi di Badelj, nella stessa posizione in cui Strootman, nel primo tempo, aveva sparato sul portiere. Milan fa vedere che la classe emerge anche nei momenti d'ansia e appoggia dolcemente in rete. Un errore marchiano di un difensore ascolano permette a Sabelli di lanciarsi in area, dove si scontra con il portiere in uscita. Sono quelle situazioni in cui, per convenzione, si fischia rigore. Purtroppo Coda mette la parola fine alla sua triste avventura genovese con una conclusione brutta e molle e, per soprammercato, arriva senza convinzione sulla respinta del portiere e gli spara nuovamente addosso da due passi. A mai più.
Per la legge del calcio, subito dopo l'Ascoli va in gol e il Genoa gioca con le farfalle nello stomaco, provando a resistere strenuamente, soprattutto quando lo stadio esplode per la notizia del pareggio del Modena. Solo nervi in campo, ormai. Ma si arriva alla fine, ed è serie A. Zangrillo trionfante in tribuna.
Oggi grande difesa e buon centrocampo. In ombra Coda e Gudmund. Martinez bisogna che si dia una regolata, tra uscite approssimative, posizionamenti che lo costringono a fare miracoli di bassa lega su ogni parabola e calcioni in avanti alla palla (5 nel primo tempo) per Gudmund e Coda che non la possono prendere mai.
Molti finiscono con la benzina in riserva, ma finiscono trionfando. Missione compiuta, comandante.