Mister No
Manca Sabelli e Gila fa partire Frendrup a destra, confermando così che Hefti è completamente Cziborrato. Primo tempo da partitella infrasettimanale, a ritmo da valzer lento. Coda migliore in campo. Ma solo per Acaro. Il SudTirol nel finale prepara una trattativa eventuale dimostrando di poter essere pericoloso ed ha anche l'occasione più ghiotta per passare in vantaggio. La buona notizia è che il Bari ha dovuto giocare 45 minuti 11 contro 11.
Intermezzo musicale. Tutto sa di precampionato tra balsamiche montagne.
Non rientra Coda, sostituito da Entusiasmo Ekuban. I Pitura Freska cantano: "Sarà vero, hanno messo in campo il centravanti nero". Aria di festa.
Pronti via, Vogliacco fa la terza cazzata della sua partita e la punta simil Nzola del RealTirol scappa via e obbliga Martinez a sporcarsi la maglia per intercettare il suo cross. Si fa male Criscito e entra in campo anche Heftiborra.
C'è una spledida azione da football americano che si conclude con il gol dei tirolesi, ma DiBello annulla per fallo di confusione.
Segna il Bari, allora Gudmund tira fuori un coniglio dal cilindro e si inventa un gol che invece finisce sul palo. Il Genoa si scuote un po', ma non troppo. Fa la partita che ha preparato, che non è quella sperata dai suoi tifosi. Crea però alcune occasioni. Un tiro alto di Ekuban, una splendisa conclusione di Badelj che sfiora il palo. Entra Jagiello per Sturaro. I bolzanini corrono il rischio di mettere in campo Cissé per Rover, anche se un Rover (Land o Range che sia) in montagna fa sempre comodo. Rischiamo di prendere gol da Lunetta, poi rischiamo di segnare con Badelj, ma ormai la partita si gioca alla radio, grazie al pareggio del Cittadella (per noi) e del Benevento (per loro). Poi c'è un intervento in area su Ekuban che Di Bello non sanziona, ne nasce un ambaradan che porta all'espulsione di entrambi gli allenatori. Il Genoa sfiora l'impresa titanica di ottenere un rigore da Di Bello, ma non la sfanga. Dico subito che per me l'arbitro ha visto giusto (è l'attaccante che va sul difensore), ma spesso questi rigori si danno. Il VAR non può dire niente, perché l'arbitro ha visto l'azione, ha valutato e non c'è chiaro errore. Gila rinvia l'appuntamento con il primo rigore della sua personale storia di allenatore. Quando gliene daranno uno, certamente verrà sbagliato.
Intanto a Bari si gioca all'infinito. Dopo una spasmodica attesa, il triplice fischio di Massa squarcia l'aria di Bolzano e i tifosi del Genoa prorompono in un'esultanza irrefrenabile.
Se non giocava con il freno a mano volutamente tirato, il Genoa di oggi è apparso piuttosto spento. Va bene il controllo, ma passaggi sempre sui piedi del compagno fermo, ritmo bassissimo, anche Aramu avrebbe fatto la sua porca figura. Però si sa. In montagna servono gli scarponi e le piccozze, non c'è mare per le corazzate. Qualche sporcatura abbastanza inedita in difesa, lampi solo dal solito Gudmund e un sorprendente Badelj due volte vicino al gol. Ora ci sarà da scalare il terribile muro dell'Ascoli, poi sarà tutta discesa. Ma attenzione, anche in discesa si può inciampare.