Bohumil Hrabal lo chiamava "Il Mio confessionale itinerante".
Ebbene ieri ne avevo presi due di Bus,quindi di confessionali ne avevo altrettanti.
Ero però in buona compagnia:
Alla mia destra lo Spirit of Nguru,che non era quel purosangue irlandese che galoppa sulle piste del Nord dell'Inghilterra in cerca di qualche sterlina, ma l'immarcescibile Guru di Masone con il suo nuovo mantra ora anche mentale:
"Belin che partite!".
Alla mia sinistra l'analista economico del Financial Times corrispondente da Trieste per il Muretto, tennista della Nouvelle Vague alla ricerca di aperture alari,chiusure di colpi possibilmente dietro la schiena e anticipi con un passo avanti sulla palla.
Possibilmente senza "disintegrarle"😃.
Il bus attraversa paesi e paeselli e sembrava quasi di essere in un altro mondo,appena dopo quello del celeberrimo film di Benigni e Troisi.
Quando arriva in una frazione appena prima delle Mura di Cittadella,mi sembra di essere a Masone,pure se non ci sono mai stato,ma è come se la conoscessi da sempre.
Con me oltre ai due spiriti,l'inconfondibile odore di quattro panini alla mortadella gentilmente preparati dalla Segretaria,che destano l'attenzione e l'olfatto di quasi tutti i viaggiatori che salgono su quel bus mezzo sgangherato che spero non faccia la fine dell'altro sul Ponte della Libertà verso Venezia.
Meno male che il profumo inconfondibile della miglior merenda a mezzogiorno e a digiuno,non è quello di Grenouille dell'indimenticabile libro e personaggio di Patrick Suskind.
Di Amici Gir in trasferta nemmeno l'ombra figurarsi l'odore o appunto il profumo.
Il tempo dei "Pulmini da 9", è finito da un tempo.
Sono rimasti appunto i panini che una volta erano almeno con la salsiccia.
Aspetto e saluto con piacere Bruce,che in realtà si chiama Bruno e che in fondo vorrebbe soprattutto conoscere anche il Guru di Masone.
Visti i tempi e "belin che partite",il perdurante e credo sabbatico silenzio,gli propongo che forse il suo desiderio sarà esaudito ma solo in una località segreta😄
In attesa di Paolo protagonista involontario di code chilometriche e di lunghi monologhi alla Flavio Briatore alle prese con i lavori in corso sull'Autostrada,non posso fare a meno di notare che quasi tutti gli Stewards del Wembley Tombolato, avendomelo girato più volte, sono di Napoli e provincia.
Le Trattoria del centro e delle zone limitrofe allo stadio,da qui l'espressione una cattedrale nel deserto,sono desolatamente vuote,malgrado i prezzi contenuti e le immancabili lavagnette con su scritto, Menù Fisso e soprattutto Pizza a Mezzogiorno un tormento che mi accompagna da più di 30 anni da quando ho superato Rovigo per la prima volta.
La partita inizia alle 14 e per i tanti Genovesi presenti è impossibile sedersi al tavolo rischiando di entrare 45 minuti prima di innumerevoli selfies e dirette Instagram.
Li chiamano lo specchio dei tempi.
Sarà e allora anche io mi civilizzo ed entro.
Non credo ai miei occhi quando sulla mia destra,in attesa delle sgroppate di Sabelli,vedo i Gianni e Pinotto dei Pulitzer Genovesi:
La Crema chantilly dell'Anchorman televisivo e giornalistico dei Letterman Show di Genova,sono a poche file da me.
Quasi quasi mi catapulto e vado a chiedere loro un autografo.
Uno vicino all'altro appassionatamente, chi a smanettare sul cellulare alla ricerca del tasto spazio,l'altro a diffondere aldilà delle transenne,certezze come ai tempi delle interviste esclusive nei box del Ferraris alla Bruno Vespa all'ex Silvio Berlusconi del Genoa 1893.
Non so perchè poi li ho persi di vista, forse perchè ero inebriato da quel ritmo incandescente e emozionante della partita, e se a fine partita o nell'intervallo stringevano pure mani per il "buon lavoro fatto" appena pochi mesi fa
Paolo entra appena prima che l'arbitro,(il migliore in campo nel Genoa del primo tempo)fischi l'inizio della contesa.
Nei primi 45 minuti la unica doppietta è sua:
I due panini che gli avevo messo via sono gli unici assist visti nel primo tempo😁
Un ragazzo un gradino sotto ,chiama i cambi a Gila appena dopo appena 20 minuti, mentre un altro appena tocca palla il Joao Cancelo de Roma,urla a squarciagola, "Vai Pendolino"!
Non sa che a Cittadella arrivano solo Interregionali da Vicenza via Bassano.
Il tempo che Dragusin perde l'elastico nei capelli per la disperazione di una ragazzina venuta solo per lui,che l'allenatore di Gila suggerisca o faccia i cambi giusti, che finalmente imbocchiamo un triangolo palla a terra e non a volley,che l'unico giocatore di calcio dotato di piedi e dribbling, realizza il gol della vittoria contro la Corazzata Cittadella in questa landa desolata della provincia Padovana.
Paolo è apposto soprattutto con lo stomaco.
La fan di Dragusin si ricompone dopo averlo visto per pochi secondi solo con lo scalpo,pardon i capelli sciolti e un tifoso probabilmente bolognese,finalmente la pianta di suggerire i cambi a Gila,senza prima invocare il buon Caridi.
Italiani e Genoani un popolo di Santi Poeti e Allenatori.
Quando Angela ,la nostra cara Angela, mi informa che anche lei è al Tombolato colpevolmente senza Focaccia😁,capisco finalmente che lo Spirit of Nguru è quasi sconfitto.
Ennesimo giro intorno allo stadio presidiato da innumerevoli stewards di Afragola e dintorni, che avvisto in lontananza con un altro spirito ,questo sì reale e in carne e ossa:
Elegantissimo in completo grigio ,passo felpato alla Joaquim Cortes,trolley grigio sicuramente accoppiato, probabilmente Samsonite (me ne intendo di valige si che me ne intendo😃 ) e sguardo perso nel vuoto come Joaquim Phoenix, mentre passa tra due ali di folla composte da 7 ragazzini in cerca dell'autografo di Antonucci e due tre pensionati vedovi degli odierni cantieri chiusi.
E' lui,si proprio lui:
L'Uomo Ombra del Genoa 1893.
In quella sua valigia chissà, ci saranno già depositati i contratti di rinnovo di Sturaro,Ks e del Pendolino.
Paolo dopo l'ennesimo giro a vuoto fortunatamente più breve del precedente mi raccatta davanti ad un bar sulla strada verso Padova.
Arriviamo a parlare delle bellezze di Minsk e delle ragazze di Vitebsk.
Al mio fianco sul confessionale itinerante verso casa,mi vengono in mente le parole di Bohus:
"Non c'è bisogno che io alzi lo sguardo per vedere dove sono".
Alla mia destra sempre lo Spirit of Guru e il suo mantra ora anche mentale:
"Belin che partite!"
Alla mia sinistra lo Yannick Sinner del Friuli:
Lo vedo già oggi o forse domani indovinare una stop volley e dedicarmela.
Ianna