Mister No
I qualunquisti diranno giustamente che nel primo tempo il Genoa ha giocato male. Ma la vera verità è che il Cittadella ha fatto giocare male il Genoa, arrivando sempre primo sulle seconde palle, pressando il giusto e facendo soffrire la nostra grande difesa con un trequartista e due attaccanti rapidi. Ha perfino avuto sfortuna in una serie di mischie seguite a 4 calci d'angolo quasi consecutivi. Il Genoa ha tenuto botta, cercando di riorganizzarsi. Gilardino ha provato ad invertire un paio di volte la posizione di Frendrup e Strootman, ma senza costrutto. Badelj non riusciva mai a giocare una palla senza essere asfissiato dal pressing avversario, Coda non toccava palla e Gudmund veniva contrastato sempre con decisione. Tanti i tifosi dei Grifoni sugli spalti. Alcuni sono rimasti fuori, ma uno di loro è riuscito abilmente ad introfularsi nello spogliatoio e a travestirsi da arbitro. Non ha fatto grandi infamie, ma ha messo in chiaro che i giocatori rossoblù non si potevano toccare. Come uno cadeva, estraeva un giallo e alla fine la sequela di gialli è costata un rosso a un povero difensore del Cittadella, anche se il vero motivo dell'espulsione sta nel fatto che era troppo simile a Dragusin e l'arbitro aveva paura di confondersi. Espulso, in pratica, per imitazione non autorizzata. Così il Genoa, dopo aver perfino conquistato, al 40°, il suo primo calcio d'angolo, si apprestava a giocare tutto il secondo tempo in 11 contro 10. Un segnale bello e lungamente atteso al Bari, ma di effetto relativo, dato che il Cittadella aveva comunque preparato la partita per soffocare le fonti di gioco dei Grifoni e attaccare la profondità. L'inferiorità numerica accentuerà questa predisposizione.
Alla ripresa del gioco i padovani rinunciano al trequartista, come logico, e riequilibrano la difesa. La conseguenza però è che Badelj gode di maggiore libertà.
La contromossa di Gilardino è lasciare tutto come prima. C'è una traversa colpita da Gudmund, un lampo, ma la manovra del Genoa è lenta e sembra che non ci sia tanta voglia di gocare. Così Gilardino decide di concedersi un colpo di vita e fa entrare Puscas e Dragus per Strootman e Criscito. La mossa ha successo, perché arriva il gol grazie a una bella combinazione tra Coda e l'islandese e soprattutto perché Dragus, inopinatamente messo sulla fascia sinistra maledetta riesce nell'impresa di non infortunarsi. Raggiunto il vantaggio, il Genoa non sembra molto motivato a cercare il raddoppio. Intanto l'arbitro Parodi di Boccadasse, conseguito l'obiettivo, decide che da ora ammonisce solo i rossoblù e fischia tutti i contrasti a favore dei padovani. L'allenatore del Cittadella insiste nella sua singolare tattica e manda in campo un altro sosia di Dragusin. In un paio di occasioni il Cittadella si rende pericoloso nella nostra area e a questo punto Gila capisce che deve riequilibrare la squadra, mettendo dentro Sturaro e Aramu per Coda e Gudmund. Da questo momento il Genoa trova spazi aperti e si mangia almeno tre occasioni stellari per raddoppiare con Dragus, Aramu e Puscas. Alla fine arriva la fine e una brutta partita si conclude con una bella vittoria. La Corazzata prosegue la sua gloriosa navigazione.
P.S. Sola alla fine della partita si viene a sapere che il tifoso travestito da arbitro non è Parodi da Boccadasse, ma Piscitelli di Bari. Grazie alle sue ammonizioni il Cittadella giocherà la prossima partita contro i pugliesi senza tre titolari.