PieroValleregia61
A me invece il calcio femminile incuriosisce. Non voglio aprire un discorso filosofico sull'opportunità di una differenziazione di genere nello sport, ma è evidente che non si può giudicare il calcio femminile prendendo il calcio maschile come riferimento. Il mio riferimento è semmai quello delle partite dei giovani, quando andavo a vedere mio figlio 12enne giocare e mi sembrava di riconciliarmi con il calcio. Cosa ci trovo di interessante? Il fatto che il tasso muscolare non prevale su quello tecnico. Di esasperazione atletica negli sport ho davvero le palle piene e un po' di normalità mi dà solo piacere. Poi, ovvio, bisognerebbe dribblare alcune barriere ideologiche e commerciali e per il calcio femminile adottare alcune modifiche riguardo le dimensioni del campo e soprattutto la dimensione delle porte, perché è frustrante vedere pallonetti insulsi che diventano gol solo perché i portieri non ci arrivano, esattamente come succede nei campionati dei giovanissimi, dove molti portieri non arrivano al metro e settanta. Con campi da 90x65 e porte da 6,50x2,00 molte cose migliorerebbero. In atletica, nelle corse ad ostacoli, mi pare che le misure del femminile siano più basse, il peso pesa meno, eccetera. Ricordo che in Svizzera, a livello giovanile, dove tra maschi e femmine non si faceva differenza e giocavano insieme, le prestazioni atletiche non erano così diverse. A mio figlio toccò di marcare una sua ex-morosina, lui difensore, lei centravanti che gli fece vedere le streghe, poi, dopo una ventina di minuti, lui si disinibì e cominciò a menarla. Poi intervengono esasperazioni varie ed è evidente che una squadra maschile professionista, dove metà squadra veleggia verso il metro e novanta o supera comunque gli 80 chili, avrà una condizione atletica che le squadre femminili, mostri a parte, non avranno mai. Anche nel rugby e nel basket, così come in tutti gli sport dove la potenza ha un ruolo rilevante, non si possono fare confronti. Vanno guardati come se fossero altri sport.