Nemmeno questo fine settimana Blessin è riuscito a vincere. E con questa fanno quattro gare senza i tre punti. Un’enormità per una squadra costruita per distruggere il campionato. Quello che però lascia più delusi, non è il risultato, ma come questo è arrivato. Non ci si ricorda lo straccio di una azione degna di cronaca, un lampo nel buio di Marassi, un gesto tecnico meritevole del prezzo del biglietto; non siamo in grado di nominare nessun giocatore del Genoa come meritevole non solo della sufficienza, ma anche di un voto negativo, vista la pochezza espressa.
Ma ciò che fa più rumore è che nemmeno uno spettatore era presente allo stadio per questo spettacolo indegno. Il segnale dei tifosi è, a questo punto, indiscutibile e inequivocabile. Non accettiamo questo scempio, meritiamo una guida tecnica che ci rappresenti in toto. Basta con questa fissa che “tedesco è meglio”, vogliamo una guida italica, possibilmente con un passato glorioso tinto di rossoblu. A dire il vero anche in società ormai tutti hanno abbandonato lo “scivolatore crucco”; infatti nessun dirigente era presente allo spettacolo indegno di questa squallida rappresentazione della squadra più antica e gloriosa d’Italia. Un silenzio stampa post-partita che dice più di mille parole. Anche il PRESIDENTISSIMO Zangrillo (che nel fine settimana era a ritirare il premio come miglior “quasi ministro” del Governo targato Giorgia Meloni alla fiera del tartufo di Asti), non si è pronunciato su questa oscena figuraccia della squadra a quarti rossoblu.
Ormai sono contate le ore per il mister che non sa una parola di italiano, e con il suo esonero, anche il ritorno di Mimmo ad arare la fascia come ai bei tempi oltre che di Milanetto come DS e di Sculli come guardaspalle di Zangrillo. Per quel che riguarda l’allenatore, Spors ha avviato il suo algoritmo con la ricerca di base fissata su “343”. Perché il prossimo anno, in serie A, sulla panchina del grifone ci sarà Lui, il Vate di Grugliasco.