È un periodo strano, uno di quelli dove “dopo un po’ ti si mescola tutto in testa e non riesci più a capire se la vita è una merda perché il Genoa non va come vorresti, o viceversa”.
Ma in alto i cuori: sono fragorosamente attivi i salvatori della patria…hanno idee chiare e carte in regola per mettere le cose a posto.
Dotati di un grande patrimonio di credibilità, guadagnato sul campo dopo aver sostenuto, e decantato, il dissanguamento del Genoa CFC per poi cambiare idea quando i recinti erano stati belli e smantellati e le vacche macellate, mangiate e digerite.
Ora sono schierati in armi contro Alexander Blessin e Johannes Spors (ma il bersaglio reale sarà inquadrato ed esplicito immediatamente dopo), ed invocano un ex dipendente a suo tempo defenestrato dal distruttore di sogni, dopo aver perso una squallida guerra interna tra bande.
Poco importa delle umiliazioni plurime ricevute negli anni e, scontata, assenza di qualsiasi moto di riconoscenza verso l’ambiente. "Malattia del cane che non si trasmette all'uomo", come fu correttamente definita da un lucido banchiere francese passato da Nord-Est.
Le esultanze sguaiate, le partite alla morte senza alcuna motivazione specifica da confrontare con quelle della consistenza di un’ottima prescinsoa o stracchino DOP di Recco, contro squadre diverse dal Genoa in situazioni analoghe.
Essendo che “la classe non sciacqua”, è arrivato a definire un rigorino su Kouame, insignificante come altri milioni, “il più allucinante visto nella sua vita” dopo aver sfangato una partita al novantacinquesimo. Incurante del danno volontario inferto ad una squadra in lotta per salvarsi, livido come avesse perso uno spareggio salvezza dove invece aveva appena giocato (e vinto) una partita da nulla.
Il nostro eroe, pur senza averne apparente bisogno, non disdegna affatto il supporto dei salvatori della patria. Sempre pronti a puntellarlo quando si incasina con le usuali dichiarazioni isteriche, i consueti deliri di onnipotenza e le inevitabili conseguenze. Sottolineare come proprio loro avrebbero titolo di sentirsi umiliati dai comportamenti sopra riassunti è un triste, quanto insignificante, dettaglio data la statura.
Pare li tranquillizzi telefonicamente - “sempre nel mio cuore” – come una moglie fedifraga talmente sicura di avere a che fare con un gonzo da riuscire a consolarlo appena dopo avergliela fatta in faccia senza vergogna alcuna. La sfacciataggine non manca visto che, a convenienza variabile ed in occasioni particolari, dichiara lo stesso pubblicamente.
Li tratta come meritano e di questo gli va dato atto.
Nessuna evidenza è in grado di far demordere i nostri eroi: che il Vate non sia considerato, nei fatti, adatto ad allenare un qualsiasi progetto serio in Italia ed in Europa, non rileva rispetto ad una narrazione degna dell’istituto Luce nel ventennio: “eccellenza”.
La differenza tra una carriera e le convenienze personali con le prospettive del Genoa sembra sfuggire agli scienziati, la cui competenza si qualifica nel fatto di considerare e conoscere unicamente chi è passato dalle nostre parti.
In questo momento merdarini è stato eletto Re degli Straccioni ma il problema sono sempre stati loro e le false prospettive vendute come fantastiche mentre trattasi, in realtà, di opzioni sciatte e provinciali prima che sconvenienti. Capaci solo di impedire il reale interesse di prospettiva del Genoa CFC.
Il momento attuale è ritenuto propizio a discapito della situazione reale e questo spiega bene determinazione e forza dei soggetti. Nel caso dovesse andargli male adesso, torneranno alla carica in seguito con questo o altri eroi di cartapesta.
Sono la nostra condanna perpetua di cui non dobbiamo mai dimenticare l’esistenza, anche quando dovessero tornare in apparente e infido letargo. A differenza dei rettili che adottano questa strategia in caso di pericolo, questi fingono la morte quando le cose paiono andar bene. Ma non per loro, abituati come sono a vivacchiare sui nostri problemi di cui si nutrono per darsi uno stipendio e insieme il senso della loro triste esistenza.
Beati i popoli che non hanno bisogno di eroi, disgraziati quelli che ne eleggono di falsi.